Un nuovo studio pubblicato recentemente ha gettato nuova luce sul ruolo del microbiota intestinale nel trattamento delle malattie neuro-psichiche, come il Parkinson e la depressione. Secondo la ricerca, il trapianto di microbiota da soggetti sani si è dimostrato efficace nel ripopolare la flora intestinale di pazienti affetti da gravi disbiosi intestinali.
Tuttavia, un’altra scoperta ha sollevato preoccupazioni importanti. Un diverso studio ha evidenziato che il trapianto di microbiota da persone affette da Alzheimer in soggetti sani può portare allo sviluppo della malattia. Infatti, l’ippocampo dei topi, precedentemente sani, ha mostrato disturbi della neurogenesi e alterazioni della memoria e del comportamento dopo il trapianto del microbiota di pazienti con Alzheimer.
Inoltre, sono stati individuati alcuni batteri specifici associati a diverse malattie neuro-psichiche. Ad esempio, Caenorhabditis elegans è stato correlato alle cefalee, mentre Eggerthella, Atopobium e Bifidobacterium sono stati associati alla depressione. Allo stesso modo, Saccharomyces cerevisiae e Candida albicans sono stati collegati alla psicosi e al disturbo bipolare.
Oltre alle malattie neuro-psichiche, il microbiota intestinale sembra influenzare anche il sonno. La presenza di bifidobatteri sarebbe in grado di influire negativamente sulla qualità del sonno, mentre il probiotico Lattobacillo rhamnosus potrebbe migliorare il sonno REM.
Non solo. Sembra esistere una correlazione significativa tra il microbiota intestinale e la malattia di Parkinson. Infatti, si è constatato che la formazione di alfa-sinucleina nel microbiota intestinale è associata a una riduzione della presenza di alcuni batteri specifici.
Uno degli esempi più significativi di ricerche approfondite sul microbiota intestinale è il Progetto Microbioma Umano, attivato dai National Institutes of Health (NIH USA) dal 2007 al 2016, che ha studiato in modo approfondito la connessione tra intestino e cervello.
Di conseguenza, si stanno sviluppando nuove terapie basate sulla manipolazione del microbiota intestinale, che potrebbero rappresentare una nuova modalità terapeutica per molte malattie neuro-psichiche. Questa ricerca apre nuove prospettive e offre un’importante opportunità per migliorare la salute e il benessere delle persone affette da tali patologie.

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