Il pil italiano ha subito una stagnazione nel terzo trimestre e si prevede un calo dell’attività nei servizi all’inizio del quarto trimestre, così come nell’industria. Nonostante l’inflazione sia scesa al di sotto del 2,0%, i tassi di interesse rimangono elevati e bloccano il flusso di credito, rallentando i consumi e gli investimenti. Il settore dell’export offre solo un aiuto limitato. L’incertezza aumenta a causa delle guerre in corso, ma i costi dell’energia finora non sono aumentati, nonostante siano più alti rispetto alla pre-crisi energetica.
A ottobre, l’inflazione italiana si è ridotta bruscamente al 1,7% annuo grazie a un effetto base favorevole sui prezzi dell’energia. I prezzi core di beni e servizi continuano a crescere lentamente, così come quelli alimentari, grazie alla moderazione delle commodity. Tuttavia, questi valori non sono ancora completamente in linea con la soglia del 2,0%. A novembre, la Federal Reserve degli Stati Uniti ha mantenuto invariato il tasso di interesse al 5,50%, così come la Banca Centrale Europea a fine ottobre al 4,50%. Tuttavia, esiste il rischio di ulteriori aumenti dei tassi se la crescita economica negli Stati Uniti non si rallenta e l’inflazione rimane alta.
La situazione del credito per le imprese italiane si sta deteriorando, con un costo che è salito al 5,35% a settembre e una riduzione dei prestiti del 6,7% annuo. Le imprese stanno incontrando difficoltà nel ottenere credito a causa dei tassi troppo alti e degli standard di offerta più rigidi. Le spese degli stranieri in Italia nel settore turistico sono aumentate del 9,5% rispetto al 2022, ma hanno registrato una diminuzione del 1,7% rispetto al picco di luglio.
A settembre, l’indice Rtt (CSC-TeamSystem) ha registrato una moderata diminuzione dei servizi per il terzo mese consecutivo e a ottobre il Pmi è diminuito in modo significativo, indicando una contrazione dell’attività economica, mentre la fiducia delle imprese continua a diminuire. La produzione è rimasta stabile a settembre e nel terzo trimestre ha registrato una variazione appena positiva dello 0,2%, dopo quattro trimestri negativi. Dall’inizio dell’anno, la produzione è diminuita del 1,8%.