Le azioni Tesla hanno subito un duro colpo a Wall Street, registrando una diminuzione del 9,6% e portando il valore di mercato del gigante delle auto elettriche al di sotto dei 900 miliardi di dollari.
I nuovi segnali di allarme riguardo alla redditività presentati nel rapporto trimestrale hanno avuto un impatto negativo sulle azioni, nonostante i progressi fatti in termini di utili per azione e fatturato. Nonostante il valore dell’EPS nel secondo trimestre sia risultato essere di 91 centesimi, superando le previsioni degli analisti che si aspettavano 81 centesimi per azione, e che il fatturato sia cresciuto del 47% a 24,9 miliardi di dollari, superando anche le aspettative di 24,5 miliardi, il margine lordo è sceso al minimo dal 2019, attestandosi all’18,1% nel secondo trimestre.
Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, ha dichiarato che l’azienda dovrà ridurre ulteriormente i prezzi se i tassi di interesse continueranno ad aumentare. Nonostante ciò, Musk minimizza l’importanza della diminuzione dei margini di profitto, affermando che si tratta solo di un fenomeno temporaneo.
Musk ritiene che mettere a rischio i margini per aumentare la produzione di veicoli abbia senso, in quanto ciò offre un valore maggiore anche per le auto già vendute. Inoltre, Tesla sta valutando la possibilità di concedere la licenza del suo software di guida autonoma ad altri produttori.
Parallelamente a queste sfide sui margini di profitto, Tesla sta investendo denaro in nuovi modelli, come il tanto atteso Cybertruck, e nel supercomputer Dojo. Musk prevede di destinare almeno 1 miliardo di dollari a quest’ultimo nel prossimo anno.
Gli analisti affermano che il prossimo lancio del Cybertruck, insieme ai miglioramenti dei prodotti e ai recenti tagli dei prezzi degli altri modelli, aiuteranno Tesla a rimanere competitiva sul mercato. La sfida per l’azienda sarà trovare il giusto equilibrio tra l’aumento della produzione, la riduzione dei prezzi e il mantenimento dei margini di profitto.
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