Nel cuore della base aerea 101, dove è situata la missione militare italiana in Niger, sembra regnare una calma apparente. Tuttavia, l’allerta è stata innalzata al massimo livello a causa dei recenti disordini che hanno seguito il golpe militare. Durante questi tumultuosi eventi, non sono stati effettuati contatti con la popolazione che è scesa in strada per protestare.
Di fronte a una situazione così instabile, il Ministero della Difesa ha messo a punto un piano di evacuazione nel caso in cui le condizioni dovranno peggiorare ulteriormente. Le fonti di intelligence ipotizzano infatti che il rischio di un’ulteriore rivolta popolare sia molto alto.
Il piano di evacuazione prevede anche l’assistenza ai civili italiani presenti in Niger, garantendo così la loro sicurezza in un momento così critico. Tuttavia, il ministro della Difesa rassicura che al momento non ci sono rischi evidenti per gli italiani.
I testimoni oculari, un pilota e un motorista dell’Heli World di Anagni, hanno riferito che i manifestanti stanno urlando slogan ed è possibile sentire sporadici spari. Nonostante ciò, la Missione Misin, guidata dal generale di Brigata aerea Nadir Ruzzon, si trova al sicuro nella capitale Niamey insieme alle strutture francesi e americane.
Per garantire la sicurezza, gli istruttori che operano nei distaccamenti dell’esercito nigerino sono stati richiamati alla base. In passato, questi istruttori italiani hanno formato circa 8.500 militari nigerini in vari settori. L’obiettivo principale è quello di specializzare sempre di più le truppe nigerine nella lotta contro le frange jihadiste attive nella regione del Sahel e nel contrasto al flusso di migranti.
All’interno della base del contingente italiano operano militari di diversi reparti, inclusi uomini della Marina. È operativa anche la Task force Victor, composta da incursori del Rao e carabinieri del Gis.
La missione Eumpm-Niger, invece, guida la cooperazione militare dell’Unione Europea in Niger, svolgendo un ruolo chiave nella stabilità della regione. Inoltre, la Missione Misin ha creato il Centro di medicina aeronautica del Niger per garantire l’idoneità medico-legale del personale dell’aviazione.
Nonostante l’attuale calma apparente, la situazione continua a rappresentare una grande preoccupazione per le autorità italiane. È fondamentale che il governo italiano rimanga vigile e pronto a intervenire, assicurando la sicurezza dei propri cittadini e sostenendo il Niger in questa fase tumultuosa.