Il cambiamento climatico minaccia l’accesso all’acqua per miliardi di persone in Africa, Medio Oriente e Asia, secondo un nuovo rapporto di Oxfam. Al momento, 2 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso all’acqua, ma entro il 2050, questa cifra potrebbe aumentare a 3 miliardi. La crisi idrica è causata dal riscaldamento globale, dalle siccità sempre più intense e dalle inondazioni devastanti. Questa situazione porterà a un aumento esponenziale di fame, migrazioni forzate ed epidemie.
Il rapporto di Oxfam rivela che nei prossimi anni, nei 10 Paesi più colpiti dalla crisi climatica, la malnutrizione cronica crescerà del 30%. Inoltre, si prevede che ci saranno fino a 216 milioni di migranti climatici a livello globale entro il 2050. La situazione è così grave che attualmente, 1 pozzo su 5 scavato da Oxfam in Africa risulta completamente asciutto.
Nonostante l’urgenza della situazione, solo il 32% degli interventi richiesti dall’Onu per affrontare l’emergenza idrica globale è stato finanziato. Pertanto, Oxfam sta chiedendo un aumento immediato degli aiuti per salvare la vita di milioni di persone.
Il direttore di Oxfam, CarloFormenti, ha sottolineato l’importanza di questa crisi nell’agenda internazionale, affermando: “Il problema dell’acqua non deve essere sottovalutato. Senza un intervento urgente e sostenuto, milioni di persone saranno condannate a una vita di miseria e sofferenza. È necessario un impegno globale per affrontare immediatamente questa crisi”.
La situazione richiede azioni immediate da parte delle autorità internazionali e dei governi, non solo per garantire l’accesso all’acqua potabile, ma anche per affrontare le cause sottostanti del cambiamento climatico. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile proteggere il diritto di ogni individuo all’acqua pulita e sicura, evitando conseguenze umanitarie sempre più gravi.

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