Le piazze occidentali sono diventate un nuovo strumento per gli islamisti, che utilizzano le manifestazioni anti-Israele per rafforzare la loro posizione. È quanto emerge dalle recenti dichiarazioni del capo di Hezbollah, che ha sottolineato l’importanza del cambiamento dell’opinione pubblica riguardo ad Israele. Secondo esperti, i cortei anti-Israele che si tengono in Europa non sono più considerati manifestazioni spontanee, ma una quinta colonna dell’islamismo.
Le parole d’ordine utilizzate in queste manifestazioni mostrano una “regia ideologica” che le unisce al teatro mediorientale. Gli slogan dipingono Israele come un “regime di apartheid” e utilizzano stereotipi antisemiti. Inoltre, le bufale e le falsità sono diffuse senza remore dagli stessi manifestanti.
Secondo gli analisti, questi slogan riflettono le aspirazioni degli islamisti, inclusa la distruzione dello Stato ebraico. È preoccupante come queste manifestazioni siano diventate un terreno fertile per l’estremismo e come il messaggio degli islamisti riesca a trovare supporto anche in Occidente.
È importante sottolineare come, dietro l’apparente contestazione delle politiche di Israele, si nasconda in realtà l’agenda di organizzazioni terroristiche che cercano di accrescere la loro visibilità e importanza. È quindi necessario fare chiarezza su queste manifestazioni, evitando di cadere nelle reti dell’islamismo e difendendo i valori di democrazia e pace che caratterizzano l’Occidente.
In conclusione, le piazze occidentali non possono più ignorare il ruolo che stanno giocando nel rafforzare gli islamisti. È necessario essere consapevoli della manipolazione di queste manifestazioni e contrastare l’agenda terrorista che si cela dietro di esse. Solo così si potranno difendere i principi fondamentali sulla quale si fonda la nostra società.

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