Entro i primi mesi del 2024, l’Italia avvierà il suo primo impianto dedicato alla cattura e allo stoccaggio di CO2. Questo ambizioso progetto è stato presentato durante il Forum di Cernobbio, grazie alla collaborazione tra Eni e Snam.
Sarà Snam a fornire le condotte necessarie per convogliare la CO2 in una rete di raccolta, che poi verrà compressa e stoccata nei giacimenti di gas metano esausti al largo di Ravenna, di proprietà di Eni. Questa iniziativa permetterà di evitare l’emissione di 16 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.
Ma non è tutto, i giacimenti di Ravenna hanno una capacità di stoccaggio di oltre 500 milioni di tonnellate di CO2. Il progetto sarà sviluppato in due fasi, con l’obiettivo di catturare e stoccare 25 mila tonnellate all’anno nella fase 1. Nella seconda fase, la capacità di stoccaggio aumenterà fino a 16 milioni di tonnellate all’anno e sarà possibile accogliere CO2 proveniente da altre fonti.
Il progetto avrà un impatto economico significativo, stimato in un valore aggiunto di 30 miliardi di euro e in numerose opportunità di lavoro, grazie alla creazione di una nuova filiera specializzata. Inoltre, l’infrastruttura del progetto potrebbe attrarre nuovi insediamenti in Italia.
Gli esperti stimano che la diffusione della cattura e dello stoccaggio della CO2 potrebbe generare un ulteriore valore aggiunto di 1,55 miliardi di euro e creare 17mila posti di lavoro entro il 2050.
Questa iniziativa è un importante passo in avanti per l’Italia nella lotta ai cambiamenti climatici, dimostrando il suo impegno nella ricerca di soluzioni sostenibili per ridurre le emissioni di CO2. L’impianto di cattura e stoccaggio della CO2 rappresenta una grande opportunità per il nostro paese, sia dal punto di vista ambientale che economico, contribuendo a creare una società più sostenibile per le future generazioni.

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