Il decreto legislativo approva l’attuazione della direttiva Ue sulla global minimum tax. Secondo questa normativa, le multinazionali saranno soggette a una tassa minima del 15% a partire da gennaio 2024. La consultazione pubblica sullo schema di questo testo è aperta fino all’1 ottobre.
La nuova architettura fiscale globale è stata negoziata da 140 Paesi all’interno dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Questo accordo prevede un secondo pilastro che consente agli Stati di tassare il 20% dei profitti delle multinazionali che superano il 10%.
Uno studio condotto dall’Osservatorio europeo sulla tassazione stima che questa riforma porterà all’Unione Europea un gettito aggiuntivo di 50 miliardi di euro, di cui 2,7 miliardi saranno destinati all’Italia. Questo denaro può rappresentare un importante aiuto per la ripresa economica del nostro paese.
Le imprese che fanno parte di gruppi multinazionali o nazionali con un fatturato superiore a 750 milioni di euro saranno soggette a questa imposizione integrativa. Tuttavia, saranno esclusi i redditi derivanti da attività economiche sostanziali, quindi solo i profitti ottenuti attraverso pratiche di elusione fiscale verranno colpiti dalla tassa minima.
Le imprese italiane dovranno presentare una comunicazione contenente i dati necessari per il calcolo di questa imposizione integrativa. Questa comunicazione potrà essere effettuata presso l’amministrazione fiscale italiana o presso un Paese estero con cui l’Italia ha un accordo di scambio di informazioni.
L’introduzione della global minimum tax rappresenta un importante passo avanti nella lotta all’elusione fiscale delle multinazionali. Grazie a questa normativa, si mira a garantire una maggiore equità fiscale a livello globale, ridistribuendo le risorse in modo più equo tra i Paesi e contribuendo al finanziamento dei servizi pubblici e delle politiche sociali.

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